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aprile 2018                                                                      locale del mese









            Una cucina del territorio              noscibile e che contribuisca a rendere   \U»LZWLYPLUaH! PS YPZ\S[H[V u JOL HSSH ÄUL
                                                   unico e perfetto ogni assaggio. “Il piatto   il cliente torna a casa con poca chiarez-
            “Da tempo ho cercato di fare una cu-   deve essere subito leggibile – prose-  za (e con un po’ di confusione aggiun-
            cina legata al territorio e consapevole   gue Breda – costruito con una logica. E   giamo noi, in certi casi). Questa impo-
            delle sue radici e mi accorgo sempre   dev’essere semplice”, non escludendo   stazione non ci appartiene, ma risente
            più di voler rappresentare la cucina ita-  certo la padronanza di tecniche e at-  KLSS»PUÅ\LUaH ZWHNUVSH  *P ZVUV HZZHNNP
            liana, con gusti che incarnano la nostra   trezzature quanto piuttosto garantendo-  inseriti in una degustazione che non si
            tradizione e sapori che abbiamo nel no-  ne una comprensibilità sensoriale e una   riuscirebbe a mangiare a piatto pieno.
            stro patrimonio genetico”. Ecco quindi   piacevolezza immediata, considerando   Credo insomma, che dovremmo recu-
            \U  HWWYVJJPV  JOL  KH  \U  SH[V  YPÄ\[H  KP   che si cucina non per se stessi ma per   perare la nostra successione, scandita
            seguire mode e tendenze solo per una   PS JSPLU[L  , JVZy SH ÄSVZVÄH KP )YLKH ZP   da 4 portate (antipasto, primo, secondo
            rincorsa della novità, e che dall’altro si   ritrova sia nei piatti sia nel modo di co-  e dolce), vero banco di prova, tra l’altro
            propone di valorizzare i singoli ingre-  struire il menu.                    dell’abilità di uno chef: se è concesso
            dienti con un’attenzione estrema alla                                        ‘sbagliare’ qualcosa in un menu lungo
            stagionalità e alla salubrità. “La cucina   Il richiamo di Venezia e della tradizione  e complesso (o presentare un piatto che
            deve assumere la materia prima come                                          convince poco), non lo è invece quando
            elemento principale e per questo i piatti   Da sempre amante della carne, negli   un cliente assaggia solo un primo e un
            devono avere una pulizia complessiva   ultimi anni ha sentito più forte il richia-  secondo”.
            JOL UL KLÄUPZJL PS JHYH[[LYL¹  3H ¸W\SP-  mo di Venezia e della laguna aprendo a   Largo spazio alla carta quindi (anche
            zia” di cui parla Breda non è certamente   una cucina di mare: in entrambi i casi a   se al Gellius è presente comunque un
            e soltanto una questione estetica, ele-  far da guida sono personalizzazione e   menu degustazione) che si accompa-
            mento ovviamente rilevante ma che da   originalità. Il legame con la tradizione   NUH H \UH WPJJVSH YPÅLZZPVUL  JOL Kn SH
            solo si rivelerebbe un esercizio di stile:   gastronomica italiana non emerge solo   misura del modo di intendere il proprio
            è piuttosto una valorizzazione estrema   dalle ricette ma si ritrova anche nella   mestiere da parte di Breda: “Il menu de-
            di sapori, gusti, consistenze, senza che   scansione delle portate “La tendenza   gustazione si impone al cliente, non gli
            si crei confusione nel palato e lascian-  ora è quella di avere lunghi menu de-  consente una scelta libera”: al centro
            do che ogni ingrediente sia invece rico-  gustazione che trasformano il pasto in   invece ci devono essere piatti e clienti.
                                                                                         Non si cucina per sé o per nutrire il
                                                                                         proprio ego, come sembra accadere
                                                                                         sempre di più: “In questi anni abbiamo
                                                                                         dato troppa importanza allo chef: certo,
                                                                                         il cuoco deve comunicare ma non deve
                                                                                         dimenticare che deve cucinare, che è
                                                                                         l’essenza vera del lavoro”.
                                                                                         <UH ZHNNPH SLaPVUL Z\ J\P YPÅL[[LYL  PU
                                                                                         tempi in cui la spettacolarizzazione di
                                                                                         un mestiere ha contribuito a renderlo
                                                                                         una moda, a creare star tv e ad allon-
                                                                                         tanare molti cuochi dalle cucine, tra-
                                                                                         sferendoli su palcoscenici molto lucci-
                                                                                         canti.
                                                                                         Forse un po’ troppo.












                                                                                          Pagina a sx, lo chef Alessandro Breda.
                                                                                           In questa pagina, la sala ristorante
                                                                                                Ph. Archivio Gellius


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