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febbraio 2018                                                               EDITORIALE






























               RISPETTIAMO  NOSTRA




            MADRE TERRA






                                                                                            Il parco dello Stella - Ph. Arianna Macor




               di GIAMPIERO RORATO                                                          Il parco dello Stella - Ph. Arianna Macor


               C'è  ancora un prolungato alternarsi di   Francesco d’Assisi nel lontano 1224. E   casa nostra, che tanti bravi ortolani dai
               giorni e di notti tra il freddo e il gelido,   noi, oggi, siamo capaci di sapere che la   monti alla pianura stanno coltivando per
               ma già le ore meridiane mostrano tem-  nostra vita dipende dalla nostra madre   noi quasi in ogni paese; alla frutta e agli
               perature che aprono all’imminente pri-  terra chi ci sostenta con i suoi prodotti   animali da cortile fatti crescere in libertà.
               mavera. Anche se il gioco delle stagioni,   L  PU WPƒ  JP YLNHSH [HU[P TLYH]PNSPVZP ÄVYP   Dalla civiltà contadina si è velocemente
               com’era in passato, sembra passare di   d’ogni colore?                   passati, nell’ultimo dopoguerra, alla ci-
               moda, più per egoismi e insipienze uma-  In questo mese dedicando alcune pagine   viltà industriale, dimenticando aie e orti
               ne che per le bizze della natura, resta in   della rivista alla cucina degli ortaggi, in   e privilegiando i supermercati, ma ab-
               tutti il desiderio di vedere spuntare anco-  particolare alle brassicacee (verze, cavo-  biamo anche capito, seppur lentamente,
               YH \UH ]VS[H P WYPTP JP\MÄ K»LYIH U\V]H    SP   JH]VSÄVYP   IYVJJVSP   LJJ     MVY[\UH[H-  che, oltre all’equilibro della natura, è la
               lo sbocciare delle piccole gialle primule   mente ancora molto coltivate negli orti   nostra stessa vita ad aver bisogno della
               e, sui clivi montani, i candidi bucaneve   dei nostri paesi, abbiamo pensato, anche   terra e dei suoi prodotti, siamo noi aver
               e, ancora, l’aprirsi sui rami degli albe-  ricordando la lettera di papa Francesco,   bisogno, in casa nostra, di “sora nostra
               ri delle prime turgide gemme che pian   Laudato si’     NP\NUV        H X\HU[H   TH[YL [LYYH¹ perché è in questa che tro-
               piano dipingeranno di verde le nostre   ricchezza generosamente donataci dalla   viamo il nostro cibo migliore, il più nu-
               campagne.                           natura abbiamo voltato le spalle negli ul-  triente, il più sano, il più naturale.
               È il miracolo della natura che si ripete,   timi decenni, preferendo i prodotti offerti   Le pagine di questa rivista ci accompa-
               nonostante i fumi e i veleni che spargia-  dai supermercato, di spesso ignota pro-  gnano in un percorso che esalta, oltre
               mo di continuo su questo nostro piccolo   ]LUPLUaH L KHSSH ÄSPLYH TVS[V WPƒ S\UNH   alla terra, anche il lavoro degli uomini,
               pianeta, incuranti non solo delle vite che   dei prodotti dei nostri orti.  perché il nostro attuale benessere, di
               verranno, ma della nostra stessa vita e   Ma, pian piano, la preghiera di frate   gran lunga superiore a quello di alcu-
               della nostra salute.                Francesco, ripetuta e trasformata in le-  ni decenni fa, è dovuto in buona parte
               “Laudato si', mi' Signore, per sora no-  zione di vita da papa Francesco, sta di-  all’intelligenza, all’impegno, alla pro-
               stra matre terra, la quale ne sustenta et   ventando convinzione sempre più diffu-  grammazione e al lavoro di persone se-
               governa, et produce diversi fructi con   sa e sta crescendo un po’ ovunque il bi-  rie e capaci, senza le quali la stessa no-
               JVSVYP[P ÅVYP L[ OLYIH ¹  così pregava san   sogno di tornare ai prodotti degli orti di   stra vita sarebbe molto diversa.


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