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Villa Vasi. Viticoltori in San Mauro

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by Davide Zitter
Villa Vasi. Viticoltori in San Mauro

di Claudio Fabbro

Nel cuore del Collio goriziano, luogo che ricorda le battaglie dell’Isonzo della Prima Guerra Mondiale si svolgerà un evento di eccezionale portata e interesse europeo “GO!2025 - Gorizia e Nova Gorica, Capitale europea della Cultura 2025”, già oggi argomento quotidiano, non solo nel mondo politico e culturale, ma anche in quello del turismo, in particolare in quello enogastronomico. A chi ama approfondire le motivazioni che hanno portato a tale candidatura non poteva pertanto sfuggire non solo la comune appartenenza del Collio goriziano e di quello sloveno, la Brda, come anche l’importante realtà della “Strada di Osimo” detta anche “del Sabotino”. Nell’ambito della costruzione della strada, vennero realizzati il Ponte di Salcano che attraversa il fiume Isonzo e altre dieci strutture più piccole, per colmare i corsi d’acqua. La curiosità del turista trova risposta ed emozione quando dalla strada osserva Nova Gorica e il fiume Isonzo, testimoni di sei sanguinose battaglie per la presa di Gorizia (4-17 agosto 1916) ed ancora San Mauro e Villa Vasi a pochi metri dalla strada stessa, dove la vite e il ciliegio in primavera impreziosiscono questo giardino f iorito, e poi le colline di Oslavia, con il suo Sacrario fra i filari di Ribolla Gialla.

VITICOLTURA EROICA

Nei 24 ettari dell’Azienda Villa Vasi, un’oasi posta a 200 m slm d’alto Collio, la biodiversità è assicurata da siepi, boschetti, alberi da frutto e ruscelli vari. Altre vigne si trovano in zona DOC Isonzo dove il diserbo chimico è stato messo al bando, garantendo così tanta salute sia alle viti che al consumatore. Chi invece dal Ponte di Piuma (Pevma) arrivando da Gorizia o da Piedimonte in riva destra dell’Isonzo preferisce una salita mozzafiato, godendosi tanta bellezza, si interroga sul lavoro di generazioni che hanno conservato e addirittura ricreato una viticoltura eroica, come è quella del giovane Gianluca Pelizzon che a Villa Vasi, dal 2016, ha creato insieme alla moglie Tina una meraviglia vitata, a cornice di una moderna cantina (costruita sulla casa del nonno Franz che, insieme allo zio Giordano, gli tramandò tradizione e passione) in cui nascono e si affinano sei grandi vini. L’esposizione, la ventilazione, la natura del terreno dove domina la ponka (marne ed arenarie) esaltano la vocazione di questo cru. Per quanto riguarda vitigni e vini nella cantina di Gianluca, da monovitigno derivano il vino bandiera che è la Ribolla Gialla, nonché il Friulano, il Sauvignon e la Malvasia (rinominata Somnija, cogliendo le iniziali dei tre figli Sofija, Miha e Nejc), l’uvaggio bianco Autoktona (Tocai, Ribolla e Malvasia) e quello rosso Sabotin (Merlot e Refosco dal peduncolo rosso). Una bella collezione, soprattutto di grande qualità.

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