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San Daniele del Friuli

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by Davide Zitter
San Daniele del Friuli

Patria dell’omonimo prosciutto, ma non solo

La cittadina di San Daniele del Friuli è conosciuta a livello nazionale e internazionale per il suo Prosciutto di San Daniele DOP, ma qui si possono assaggiare anche tante altre tipicità del territorio, dalla trota affumicata – allevata nelle limpide acque del fiume Tagliamento – alla polenta con lardo e ricotta, oltre ai piatti a base di carne suina e insaccati, nonché squisiti formaggi. La cittadina è inoltre ricca di arte e cultura, con un bellissimo centro storico. È possibile visitare la Biblioteca Guarneriana, la più antica del Friuli Venezia Giulia, che custodisce libri preziosi fra i quali una Divina Commedia del XIV secolo. Nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, invece, c’è il più bel ciclo di affreschi rinascimentali della regione, di Pellegrino da San Daniele. Situata su un colle, San Daniele è at traversata dal fiume Tagliamento, unico in Europa grazie alla biodiversità delle sue ramificazioni, che offre anse che sono vere e proprie spiagge per soste rilassanti o escursioni per turisti e amanti della natura. Chi visita i dintorni di San Daniele del Friuli seguendo il corso d’acqua vivrà un’esperienza entusiasmante, tra paesaggi unici e incontaminati. Nelle vicinanze di San Daniele è possibile visitare paesi ricchi di castelli, ville storiche e borghi immersi nel verde delle distese collinari, tra cui Treppo Grande, Buja, Moruzzo e Fagagna. A ridosso delle colline circostanti, l’intera pianura è formata da terreno di origine alluvionale e prevalentemente sassoso, dove si coltivano vitigni autoctoni, dai quali nascono vini eleganti, freschi e fruttati nelle varietà bianche; armonici, profumati e corposi in quelle rosse. Dal Friulano al Verduzzo, dal Pinot Nero al Refosco dal Peduncolo Rosso, sono i vini della Doc Friuli Grave, la più vasta zona Doc della regione. Dopo 37 edizioni di successi è terminata la grande Festa del Prosciutto di San Daniele, che si svolgeva l’ultimo fine settimana di giugno nel centro storico della cittadina e richiama visitatori internazionali. Tutta la città era animata da musica, mercatini, spettacoli e degustazioni. Il prosciutto San Daniele Dop è un prosciutto crudo stagionato prodotto seguendo precise modalità nell’omonimo comune friulano. Le sue caratteristiche sono dovute, infatti, al particolare ambiente geografico in cui nasce, dove gode di un microclima ideale che consente di conservare perfettamente la carne utilizzando esclusivamente sale marino e rendendolo un alimento privo di additivi o conservanti. Dal 1996 il prosciutto di San Daniele è riconosciuto dall’Unione europea come prodotto a Denominazione di Origine Protetta. La sua bontà è dovuta all’incontro tra l’aria fresca di montagna e quella mite proveniente dal mare Adriatico, che si mescolano lungo il loro conduttore naturale, il Tagliamento, che si mostra in tutta la sua bellezza dal monte di Muris di Ragogna, impreziosito alle pendici meridionali dal castello di San Pietro. Da prenotare assolutamente una visita guidata alla Casa del Prosciutto. La famiglia Alberti, con oltre un secolo di storia giunta alla quinta generazione, vi guiderà nella spiegazione dettagliata di tutte le lavorazioni, dalle prime fasi alle stagionature f inali in cui i prosciutti maturano. Alla fine della visita, vi troverete nella Storica Osteria dove potrete degustare il prosciutto, abbinato ai formaggi tipici friulani e ai delicati contorni in agrodolce. Mentre, a Villanova troviamo la trota Regina di San Daniele, allevata nelle fresche e ossigenate acque del Tagliamento, poi spinata a mano e affumicata. Questa specialità è simile al salmone, ma dal sapore più delicato perché molto meno grassa. Può essere abbinata ad un formaggio morbido o servita con olio e pepe, con una goccia di limone. È perfetta anche come condimento per pasta, riso e gnocchi. Nel cuore delle colline del sandanielese, si snodano diversi percorsi tra dimore storiche e castelli, attraverso paesaggi peculiari. Da Osoppo, con la sua fortezza, al castello di Susans a Majano, un’elegante dimora seicentesca, per poi dirigersi al castello di Ragogna, sede dello Scriptorium Foroiuliense, una delle poche scuole di amanuensi in Italia, oggi restaurato e utilizzato come centro per manifestazioni ed eventi. Da non perdere una visita al suggestivo castello di Arcano Superiore, risalente alla prima metà del XII secolo, dove si possono ammirare le sale perfettamente conservate o concedersi un gradito assaggio di vini e olio biologici prodotti dalle aziende del borgo. Dopo una sosta al castello di Moruzzo e a quello di Colloredo di Monte Albano, in cui nell’Ottocento Ippolito Nievo scrisse le Confessioni di un italiano, attraverso le colline si raggiungono, poco lontano, uno dei borghi più belli d’Italia, il borgo di Fagagna, e Tarcento con le sue ville liberty. A Fagagna, oltre a un gustoso formaggio di latteria, si prepara anche il curioso pestât (Presìdio Slow Food), un condimento con tutte le erbe e i profumi dell’orto, abbinati a pregiato lardo di maiale. A Colloredo di Monte Albano si trova l’azienda CheLumaca!, nata nel 2013 da un’idea imprenditoriale dei due titolari. L’allevamento di lumache si sviluppa su una superficie di circa 1 ettaro e mezzo all’interno del quale gli animali svolgono la loro attività biologica e si coltiva parte dell’alimentazione. Nel 2015 viene inaugurato lo spaccio aziendale, dove vengono proposte una serie di ricette gastronomiche a base di chiocciole e anche alcuni prodotti cosmetici a base di lumaca. Nel 2018 viene realizzato il laboratorio di estrazione della bava di lumaca, primo in regione e secondo in Italia, autorizzato dal Ministero della Salute; nel 2022 viene inaugurato anche il laboratorio per la produzione di prodotti culinari e vengono realizzate delle ricette gastronomiche uniche nel loro genere, con ingredienti tutti locali; nascono così le Chiocciole alla Colloredo, cucinate con la salsiccia – anche questa prodotta a Colloredo – e il Ragù di Chiocciola, realizzato con pancetta affumicata locale.

Marina Stojanović

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da Davide Zitter

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