Iscriviti alla nostra newsletter

Un successo! Ora controlla la tua e-mail

Per completare l'iscrizione, clicca sul link di conferma che troverai nella tua casella di posta. Se non arriva entro 3 minuti, controlla la cartella spam.

Ok, grazie

POMPONIO AMALTEO e l’agnello arrostito sulla tavola dell’Ultima Cena

Davide Zitter profile image
by Davide Zitter
POMPONIO AMALTEO e l’agnello arrostito sulla tavola dell’Ultima Cena

di Carlotta Kovatsch

«Nel castello di San Vito sua patria, lontano da Udine venti miglia, dipinse a fresco nella chiesa di S. Maria la capella di detta Madonna, con tanto bella maniera e sodisfazzione d’ognuno, che ha meritato dal reverendissimo cardinale Marino Grimani, patriarca d’Aquileia e signor di San Vito, esser fatto de’ nobili di quel luogo», Giorgio Vasari, “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti” (1568). Queste furono le parole usate da Vasari per elogiare il ciclo di affreschi dedicato alla vita della Madonna, realizzato nella Chiesa dei Battuti dal pittore friulano Pomponio Amalteo tra il 1535 e il 1546. In realtà Pomponio nacque nella città veneta di Motta di Livenza nel 1505, ma divenne un “friulano doc” a partire dal 1536, quando la sua famiglia si trasferì a San Vito al Tagliamento, dove visse e stabilì la sua bottega fino alla morte avvenuta nel 1588.

L’assunzione del cognome della madre – Natalia Amalteo – famoso tra letterati ed artisti, gli permise di venire a contatto con questo mondo. Giovanissimo, entrò a far parte della bottega di Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone, del quale sposò in seconde nozze la figlia Graziosa. Questo matrimonio consolidò i rapporti di lavoro con il suocero, dal quale imparò l’arte fino a diventarne un degno erede. Se nel ciclo di affreschi della Chiesa dei Battuti emerge il suo stile ormai personale e maturo, la Chiesa di Santa Maria Assunta a Lestans, invece, testimonia la sua giovane capacità artistica, ancora influenzata dagli schemi stilistici del maestro de’ Sacchis, ma comunque in via di emancipazione. Anche il ciclo di affreschi della chiesa di Lestans è incentrato su episodi della vita di Maria, per la cui realizzazione i camerari stipularono un contratto iniziale con il Pordenone nel 1525, mentre dal 1535 i pagamenti risultano percepiti direttamente da Pomponio Amalteo.

Gli affreschi rivestono l’intero spazio del presbiterio, dalla cupola suddivisa in quattro vele ad arco acuto alle tre pareti perimetrali. In quasi tutte le scene emergono le chiare tonalità dei colori tipiche dell’Amalteo, come nella semplice e commovente rappresentazione della “Natività”, in cui il futuro “Salvatore del Mondo” giace in un cesto di vimini circondato dai genitori e dai pastori adoranti, o nella sottostante scena de “La Deposizione di Cristo”, nella quale il livor mortis del corpo di Cristo accentua la drammaticità della scena, focalizzando lo sguardo dell’osservatore sul sacrificio compiuto da Nostro Signore.

Interessante è l’illusione prospettica creata dall’Amalteo nella “Resurrezione di Cristo”, dove Gesù benedicente fuoriesce dal sepolcro scoperchiato oltrepassando la cornice perimetrale della scena, dando l’idea di invadere lo spazio reale per elevarsi al cielo. Un altro riferimento pasquale è sulla tavola dell’Ultima cena dove, accanto a pane e vino, è dipinto l’agnello arrostito posto su un piatto, mentre Gesù, con l’indice rivolto verso l’alto, preannuncia ai suoi Apostoli che uno di loro lo tradirà. L’intero ciclo di affreschi è arricchito da volti di grottesche, putti, santi e sante, elementi esotici e finti cammei che decorano le costolonature e gli elementi architettonici del presbiterio. Si tratta di un ciclo di affreschi assai ben conservato, affascinante nella sua ricchezza di particolari e nella sua capacità di riportarci indietro nel tempo. Infatti, Pomponio ha attualizzato le scene bibliche, dipingendo i soggetti con indosso abiti tipicamente cinquecenteschi e inserendo strumenti musicali dell’epoca, come il flauto, la viola da gamba, il tamburello, l’arpa ecc. Solo questi ultimi meriterebbero una lezione di storia della musica!

Davide Zitter profile image
da Davide Zitter

Iscriviti per scaricare il nostro giornale

Un successo! Ora controlla la tua e-mail

To complete Subscribe, click the confirmation link in your inbox. If it doesn’t arrive within 3 minutes, check your spam folder.

Ok, grazie

Leggi tutto