Locanda Gaudemus a Sistiana
È già il nome ad invitare i viaggiatori a fare una sosta e a godersi la vita, grazie alla raffinata ospitalità e alla deliziosa cucina che sanno offrire Claudio Lauritano e suo figlio Samuele. Una rara capacità che viene loro da una lunga tradizione di famiglia, iniziata nel 1850, quando il trisnonno aprì la stazione di posta e cambio cavalli di Aurisina. Successivamente diventa una pensione, l’immobile viene acquistato negli Anni ’50 e nel 1961 lo troviamo in una guida come Locanda “Alla Pineta” di Suc Antonia in Leghissa; nel 1997 è citata da Claudio Magris in “Microcosmi”. La storia e l’evoluzione di questo magico posto, la cui ultima ristrutturazione risale a 4 anni fa, sono raccontate dalle numerose foto storiche che arricchiscono le pareti delle varie sale. L’atmosfera del Gaudemus è completata dalle 12 suite, anzi stanze boutique, dalla piccola spa, dal terrazzo panoramico e dal giardino con cascata, che diventa oasi di quiete durante le calde giornate estive. A tutto questo aggiungete il ristorante, creato e guidato proprio da Claudio Lauritano, nella sua veste di chef, coadiuvato da Andrea Castorina, con il ruolo di sous chef, e da Samuele Lauritano come maître di sala. «La nostra è una cucina prevalentemente di pesce, quest’anno abbiamo inserito qualche portata a base di carne, tutti piatti non banali, affinché l’ospite trovi da noi qualcosa di diverso». Esordisce così Lauritano, con una passata esperienza nei catering di alto livello, dal G7 a ministri e capi di Stato.
Da sette anni si dedica unicamente alla locanda di famiglia, dove annovera una clientela internazionale che giunge a Sistiana – per una fuga di piacere – dal nord Europa, dagli Usa, dall’Inghilterra, dall’Australia, dalla Norvegia ecc. «Il pesce è tracciato, arriva da fornitori locali e prepariamo crudi di pesce, piatti di tartare» spiega Claudio che propone il classico menù à la carte e due menù degustazione: uno crudo e marinato, l’altro vario, che cambia ogni mese e mezzo. Ci sono 7 portate a 70€ a persona. «In cucina ci sono io, con il mio collaboratore Andrea Castorina, in sala c’è mio figlio che rappresenta la sesta generazione. I nostri clienti non sono un numero, ma sono riconosciuti, accolti e coccolati, diamo spiegazioni sui prodotti, sui vini. È una storia di famiglia che è qui da oltre 150 anni, le immagini raccontano il trascorrere del tempo, dai primi del ’900, quando c’era l’Austria-Ungheria, al Regno d’Italia, con le foto del castello di Duino bombardato». C’è tanta storia e la tradizione va avanti, creando cose nuove, con menu sia creativi che tradizionali, un connubio fatto con armonia per far entrare gli ospiti in un’atmosfera d’altri tempi. «La nostra cucina parla di sapori genuini, racconta la meravigliosa scoperta di riconoscere ogni ingrediente nel piatto. Porta in tavola il lusso di godere dei sapori autentici, senza intricate lavorazioni. Sono piatti pensati per far stare bene, per arrivare dritti al palato e di lì al cuore, come le parole di un amico sincero, per essere goduti in modo diretto e lasciare, alla fine di tutto, il sapore insostituibile della convivialità». Le stanze sono dotate di tutti i comfort, la spa ha la vista sul mare, c’è la Jacuzzi, il solarium, si possono prendere i cocktail in terrazza. «Un lusso accessibile a tutti!». Anche i vini sono selezionati con cura: c’è una ricerca che avviene durante l’inverno sia qui che all’estero, mai banali. «Sono vini difficili da trovare, frutto di visite mirate e di accurate selezioni: etichette da tutta Europa e da tutto il mondo. Da aprile a novembre si lavora e poi d’inverno si va per cantine, si fanno esperienze» ammicca Claudio, invitando a provare le suggestive atmosfere del Gaudemus.
Di Stefano Cosma