Iscriviti alla nostra newsletter

Un successo! Ora controlla la tua e-mail

Per completare l'iscrizione, clicca sul link di conferma che troverai nella tua casella di posta. Se non arriva entro 3 minuti, controlla la cartella spam.

Ok, grazie

Kostanjevica

Davide Zitter profile image
by Davide Zitter
Kostanjevica

Monumento spirituale, storico e culturale a due passi dal confine

di Sara Leonarduzzi

Per osservarlo da lontano in tutta la sua bellezza, il punto migliore è il castello di Gorizia, ma se volete respirarne l’atmosfera culturale, storica e spirituale dovete varcare il confine e salire sulla collinetta alta 143 metri, posta ai margini di Nova Gorica, all’inizio della valle del fiume Vipacco, a 200 metri dal confine con Gorizia: il convento di Kostanjevica (Castagnevizza in italiano), formato dalla chiesa dell’Annunciazione e dall’annesso convento dei Francescani, sorge in un’invidiabile posizione panoramica che permette allo sguardo di abbracciare tutte le montagne e le colline tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia. Da oltre 200 anni i padri francescani si prendono cura di questo luogo di pace, che affonda le sue radici nella storia e che dal 1985 è monumento nazionale artistico ed architettonico. Il monastero di Castagnevizza venne fondato nel 1623 dai Carmelitani. Dopo la chiusura dei conventi voluta da Giuseppe II d’Asburgo, venne riaperto nel 1811 dai Francescani, mentre nel 1947 passò dalla diocesi di Gorizia a quella di Capodistria. Il convento ospita una biblioteca con oltre 15mila libri, intitolata a padre Stanislav Škrabec, il più noto -slavista del XIX secolo, che visse a Kostanjevica per quarantadue anni. La storia del monastero di Kostanjevica si intreccia con la storia francese e la storia della coltivazione delle rose, quando l’ultimo discendente della dinastia francese dei Borbone, Carlo X, in seguito alla Rivoluzione del 1830, trovò ospitalità prima a Londra e a Praga e infine presso i conti Coronini a Gorizia.

PICCOLA SAINT-DENIS

Spentosi a villa Coronini a Gorizia il 6 novembre del 1836, Carlo X venne sepolto per volontà testamentaria nella chiesa del convento, allora denominata “la piccola Saint Denis”. Sembra infatti che fu lo stesso sovrano, colpito dalla vista magnifica del santuario, ad esprimere il desiderio di eleggerlo a ultima e perenne dimora sua e della sua famiglia. Cacciati dalla Francia nel periodo della rivoluzione francese, gli ultimi discendenti della dinastia dei Borbone si rifugiarono prima a Edimburgo, poi a Praga. Nel 1836 vennero a Gorizia, ospiti del conte Coronini. Nella cripta del convento si trovano sei tombe: oltre a quella di Carlo X, sono qui sepolti Luigi XIX, duca di Angoulême, figlio maggiore di Carlo X, Maria Teresa Carlotta, duchessa di Angoulême, moglie di Luigi XIX, figlia di Luigi XVI e Maria Antonietta; Maria Teresa Beatrice Gaetana, arciduchessa d’Austria-Este e moglie di Enrico V, Enrico V, conte di Chambord, nipote di Carlo X, l’ultimo discendente della dinastia dei Borbone francesi e Luisa Maria Teresa, duchessa di Parma, sorella di Enrico V. In una nicchia davanti alle tombe dei Borbone è sepolto Louis Jean Casimir, duca di Blacas, marchese di Aulps e ministro alla corte di Carlo X. La cripta si può visitare dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17, la domenica e i festivi dalle 15 alle 17.

PROFUMO DI ROSE

Nel giardino alle spalle del convento si trova probabilmente la più ricca collezione di rose Bourbon al mondo, aperta al pubblico a partire dal 2004. Il roseto è visitabile in primavera, in particolare nel mese di maggio, quando le rose sono in piena fioritura e attirano appassionati da tutto il mondo. Le rose Bourbon, chiamate anche rose Borbone, furono portate qui dalla Francia proprio dai membri della famiglia Borbone. Il nome “Bourbon” in realtà trae la sua origine dal luogo di provenienza, l’isola di Reunion, che, all’epoca, si chiamava Bourbon. Considerate fiori molto antichi, di cui una delle caratteristiche principali è l’intensità del profumo. queste rose così speciali sono state recuperate proprio grazie al monastero e oggi crescono rigogliose in prossimità dell’eterna dimora degli ultimi re di Francia.

Davide Zitter profile image
da Davide Zitter

Subscribe to New Posts

Lorem ultrices malesuada sapien amet pulvinar quis. Feugiat etiam ullamcorper pharetra vitae nibh enim vel.

Un successo! Ora controlla la tua e-mail

To complete Subscribe, click the confirmation link in your inbox. If it doesn’t arrive within 3 minutes, check your spam folder.

Ok, grazie

Leggi tutto