Il Gintonego e le botaniche della Laguna di Grado
di Chiara Perissinotti
Vista dall’alto, la laguna di Grado – chiamata anche Isola del Sole – appare come una tavolozza ricca di colori magnificamente mescolati dove predomina il blu del mare Adriatico, il verde dato dalla diversità degli ecosistemi presenti nell’ambiente naturale, l’azzurro del cielo che permette di ammirare all’orizzonte le vicine montagne, pure quelle dell’Istria e la sabbia dorata delle sue spiagge, molto frequentante e apprezzate anche da un turismo internazionale. Nel pittoresco paesaggio di Grado, la città del poeta Biagio Marin, situato nella parte più a sud del Friuli Venezia Giulia, tra le antiche basiliche, i campielli e i vicoli che ricordano un po’ Venezia, si trova la “Trattoria de Toni” – tipico ristorante gradese con una cucina tradizionale del territorio a base di pesce che varia a seconda del pescato del giorno – gestita da decenni dal ristoratore Massimo Gaddi, aiutato dalla moglie Anna Lara con i due figli Riccardo e Alex. E qui, nella cantina dove vengono custodite le migliori selezioni di bottiglie per i clienti, nasce la passione e la curiosità del figlio maggiore Riccardo, che si è sempre divertito a sperimentare nuove bevande alcoliche, abbinando con dosi ogni volta diverse, le botaniche della laguna assieme al santonego – termine dialettale che indica l’assenzio marino gradese – fino a quando prende forma l’idea del Progetto Gintonego.
Grazie alla città che da sempre lo ha ispirato, agli studi universitari in scienze ambientali e naturali e all’approfondimento delle ricerche sulle piante locali, il giovane alchimista è riuscito ad ottenere un Gin secco ed erbaceo con gradazione alcolica del 40% in volume, realizzato con quattro ingredienti locali: bacche di ginepro (Juniperus), semi di coriandolo (Coriandrum sativum), radici di angelica (Angelica archangelica) e assenzio marino (Artemisia caerulescens) le cui sommità di quest’ultima conferiscono una leggera nota balsamica e salmastra. Dopo otto anni di ricerche e perfezionamento e superati tutti i test Riccardo Gaddi registra il marchio nel 2022 con la ricetta del Gintonego mandando in produzione le prime 1000 bottiglie presso il Liquorificio Italia a Trieste. Un packaging studiato nei minimi particolari con la scelta di un vetro riciclato color azzurro mare, un tappo speciale in sughero naturale e la scritta sull’etichetta che riporta in realtà tre parole: gin, santonego e il luogo dov’è stato ideato ovvero nella Trattoria De Toni. Il disegno nella bottiglia, raffigura il profilo di Grado ed è dell’artista Nico Gaddi. Esposte nella vetrina all’entrata della trattoria, con immenso orgoglio dei familiari e utilizzate anche all’interno del locale, le bottiglie di Gintonego ottengono un successo inaspettato tanto che le scorte vengono esaurite in meno di un mese. Un inizio strepitoso che ha incoraggiato questo coraggioso ragazzo a continuare a scommettere con entusiasmo su questa sua creazione esclusiva e di nicchia, fino a farne diventare un’attività imprenditoriale con nuovi progetti e marchi in cantiere, che mirano ad estendere ogni anno la produzione con l’aggiunta di nuovi prodotti. Questo Gin che si distacca dagli altri per le sue caratteristiche peculiari, può essere miscelato direttamente in un bicchiere Tumbler classe hightball pieno di ghiaccio con l’Acqua Brillante Tonica alcune bacche di ginepro e ornato da un rametto di assenzio, ottenendo così un dissetante e fresco GinTonic, un tempo utilizzato come medicinale ed oggi un drink tra i più bevuti dai giovani e non solo. Nella cucina della Trattoria lo chef lo ha aggiunto al menù con la “Tartare di branzino al Gintonego” in attesa dei nuovi sviluppi di Riccardo e delle sue ricette. Una bella storia per la quale Grado, la sua laguna e le sue botaniche sono state di ispirazione a Riccardo nella realizzazione di un sogno, di un’idea, passando dalla cantina di un locale alle molte vetrine italiane e straniere.