GAIA ROSSELLA SAIN
Una poetessa all’Enoteca di Cormons
di Patrizia Pittia
Ho appuntamento con Gaia Sain al temporary shop, in Corte dei Magazzini 39 a Cormons: l’enoteca storica, con sede a Palazzo Locatelli, è in fase di ristrutturazione e nonostante il caldo afoso molti i turisti stranieri curiosi di assaggiare i vini dei produttori di Cormòns. La mia intervista in rosa, loquace e profes sionale, si esprime con un inglese e tedesco perfetti. Piacevolmente incuriosita, attendo paziente; Gaia nonostante la giovane età ha un curriculum di tutto rispetto che ora andrò a raccontarvi. Esordisce dicendomi che da ragazzina era timidissima, cresciuta nel Manzanese, dopo le scuole medie decide di iscriversi al Liceo classico Europeo Uccellis a Udine e per motivi logistici trascorre i cinque anni nel collegio del convitto. «Un periodo bellissimo – mi racconta entusiasta – condividere la camera con altre ragazze e tutto quello che riguardava la vita sociale mi è servito tantissimo per la formazione del mio carattere». La passione per l’Oriente la porta, dopo il diploma, a iscriversi all’Università a Lingue orientali: «Cinese e giapponese, quest’ultimo è stato il mio grande amore. Mi è sempre piaciuto scrivere fin da bambina, la prima poesia alle elementari, in particolare la tecnica Haiku: un genere poetico letterario della cultura nipponica. Sotto la guida del poeta Fabrizio Corselli ho approfondito questa tecnica, così nei periodi scolastici organizzo dei laboratori per le scuole e sono coordinatore e giudice di un concorso internazionale rivolto all’infanzia: “World Children Haiko Contest”. Sono diventata presto mamma è ho dovuto lasciare l’Università, questo mi ha portata a entrare nella ristorazione e avvicinarmi al mondo vino». Nel 2017 approda all’Enoteca di Cormòns, gestita magnificamente da Elena Orzan, una persona carismatica, dinamica e conoscitrice del territorio. «Assieme a uno staff giovane inizio la mia gavetta, Elena mi ha dato la possibilità di organizzare delle serate: come “Taglio Poetico”, una rassegna che lega la mia passione per la letteratura e la poesia con il mondo del vino. In seguito, assieme al gruppo, abbiamo organizzato degustazioni all’aperto, nella piazza dell’enoteca, anche con i produttori, e gradualmente eventi all’estero. Nel 2020 Elena, dopo venti anni di grande impegno, mi passa il testimone, una eredità non facile da raccogliere; la parte amministrativa è stata molto impegnativa». Gaia mi spiega che l’enoteca è sempre stata una grande famiglia e la componente umana è la sua grande forza, tutti i produttori partecipano alla vita del locale. «Sono sempre presenti alle assemblee annuali, ai consigli una volta al mese, ci raccontano le novità aziendali in diretta. Importante è anche la formazione del nostro staff. È fondamentale creare un gruppo appassionato, una squadra che lavori in sinergia nella stessa direzione. La nostra clientela è molto varia, a triplo binario direi: il turista che vuole conoscere i vini del territorio, l’addetto ai lavori, come sommelier e assaggiatori vari, enologi, i produttori stessi e il cliente locale». La clientela è sempre più preparata, molti gli stranieri e italiani del centro Italia, amano degustare in particolare i vini da uve autoctone. «Spero, nel prossimo futuro, di allargare le uscite all’estero: puntare sulla Gran Bretagna, non molto distante, molti gli emigranti con i loro locali e vedo molta utenza. Anche l’Asia è un mio sogno, un mercato in espansione e non parliamo dell’America dove le nostre piccole realtà si fanno fatica a trovare». Gaia mi spiega che la Camera di Commercio ha individuato nell’Enoteca di Cormòns il centro di promozione turistica del Collio, per cui ha stanziato i fondi per la ristrutturazione della sede storica dell’immobile, un lungo iter perché protetta dalle Belle arti. I lavori, partiti all’inizio del 2024, dovrebbero terminare entro fine anno. «Offriremo un’accoglienza di livello, che è quello che chiede oggi il turista, gli spazi saranno più ampi e luminosi per proporre al meglio i vini, oltre alla grande sala di degustazione con la mescita, troveremo una per la selezione delle riserve e piccole nicchie per ampliare la narrazione. Il nostro Consiglio direttivo sta lavorando per trasformare lo Statuto da enoteca comunale a enoteca del Territorio Provinciale, che ci permetterà di accogliere nuovi soci per raccontare un territorio più ampio e ampliare il messaggio». Dimenticavo: il vino preferito di Gaia è il Sauvignon!!!