Dal Collio al Chianti - La seconda edizione del Festival del potatore
Sono i chirurghi della vite. Marco Simonit e Paolo Sirch, i Vine Master Pruners, hanno esportato a livello planetario il loro metodo di potatura che preserva la sanità delle viti, mantenendole forti e longeve. Il segreto? Tutti invecchiamo, comprese le viti, ma nel loro caso il processo è accelerato dagli interventi esterni, come gli attacchi patogeni, favoriti anche da un’errata potatura che produce ferite che compromettono il percorso della linfa all’interno della pianta. E allora, assecondando la naturale attitudine della vite alla ramificazione, il Metodo Simonit&Sirch ne assicura un futuro radioso. Le viti ringraziano e lo fanno soprattutto i loro proprietari, anche quelli – tra gli altri – dei vigneti celeberrimi di Bordeaux e dello Champagne, per questa panacea che evita, anche in situazioni molto delicate, l’estirpazione delle loro iconiche viti.
I due soci si dividono tra la consulenza nelle più prestigiose cantine del mondo e la formazione nel Campus di Capriva, dedicato al compianto Mario Schiopetto, campione della viticoltura. Lì vicino, dal 2021 hanno aperto l’Accademia Vine Lodge (con la duplice funzione di sede delle attività didattiche della loro Academy e di hotellerie), in quella che in passato fu “La Baita”. Di recente hanno organizzato il secondo Festival Italiano del Potatore – al quale abbiamo assistito – nel Chianti Classico, nei vigneti dell’Agricola San Felice di Castelnuovo di Berardenga, che ha visto in competizione un centinaio di concorrenti. Tenutosi nei giorni 15 e 16 marzo scorsi, è stata l’occasione per una grande festa che ha portato tra i filari non solo i potatori e gli addetti ai lavori, ma anche un grande numero di persone, di famiglie e di appassionati motivati dall’amore per la natura, che hanno celebrato questa attività che si svolge nel periodo invernale di riposo vegetativo delle viti e che rappresenta un momento fondamentale nella vita di queste piante generose.
Il clou del festival è stata la sfida tra i potatori con il contorno di diversi apprezzatissimi performers, che hanno allietato il pubblico con una serie di dimostrazioni d’abilità, tra le quali il taglio con l’ascia, la sega e la motosega, di tour in elicottero, di musica (ha emozionato il noto cantautore Omar Pedrini) e tanta voglia di vivere insieme un’esperienza all’aria aperta. Per la cronaca, il veronese Matteo Finezzo è risultato il miglior potatore della vite d’Italia e il premio per la migliore squadra ha preso, anche in questo caso, la strada del Veneto grazie ai Largoni Boys, rappresentanti dell’Azienda Giorgio Cecchetto di Motta di Livenza. La terza edizione si terrà l’anno prossimo nella pregiata regione viticola spagnola Ribera del Duero e avrà una connotazione europea, grazie a una straordinaria eccellenza nata nel Collio e a una bella storia di know how italiano che si è fatto largo nel mondo.
Di Rossella Dosso