Da Parigi a Colloredo di Monte Albano
di Chiara Perissinotti
Sembra la trama di un film la storia di Evita e di Fabio, due giovani che si conoscono nel 2019 mentre lavorano nelle più importanti cucine di Parigi e che tra una esperienza culinaria e l’altra s’innamorano, arrivando poi a Colloredo di Monte Albano per iniziare una nuova avventura da protagonisti. Due cuori, quattro mani e un unico sogno: avere un locale tutto per sé dove potersi realizzare e trasferire nei piatti il loro entusiasmo e il background acquisito, unendo la tradizione della cucina italiana con una continua contaminazione e rivisitazione delle ricette tradizionali locali, influenzate dalle loro origini: greche di Atene lei e laziali di Fiamignano-Rieti lui. Ripartiti insieme a dicembre 2022 dalla Francia, dopo una remise en forme del locale, il primo giugno di quest’anno Fabio Adriani e Chatziliadi Paraskevi detta Evita riaprono e inaugurano il ristorante La Taverna, locale storico di proprietà di Marco Lunelli della Cantina Ferrari f.lli Lunelli Trento, situato tra i più suggestivi e incantevoli colli udinesi a ridosso del trecentesco Castello dei Colloredo discendenti dei Mels, stabilendosi in quella che fu terra di conquiste e lotte fin dal Medioevo. In una parte di questo antico maniero arricchito da affreschi e decorazioni rinascimentali, ha soggiornato anche lo scrittore Ippolito Nievo citandolo nella sua opera Confessioni di un italiano. Facciamo un piccolo passo indietro per capire il loro percorso formativo: Fabio dopo la maturità scientifica e una quasi laurea in Farmacia, segue la sua vera vocazione iscrivendosi alla prestigiosa scuola di cucina ALMA fondamentale per le tecniche di base con successivo stage nel 2014 a Gardone Riviera presso lo stellato Lido 84 a fianco di Riccardo Camanini. Seguono diverse esperienze a Roma, finché viene chiamato dalla famiglia Alajmo nel tristellato Le Calandre nel padovano e al Fondaco dei Tedeschi a Venezia. In Francia arriva nel 2019 per lavorare a Il Carpaccio di Parigi. Evita invece, laureata in Economia e con alcune esperienze lavorative in Grecia, non riesce a contenere l’amore per la cucina che possiede fin da bambina – sono state mamma e nonna a supportarla sempre in questa sua grande passione – decide quindi di frequentare una scuola di cucina per poi partire nel 2015 e lavorare presso alcuni dei ristoranti più rinomati parigini. E proprio qui, tra i fornelli del primo ristorante stellato in Francia, Il Carpaccio appunto, le loro strade si incrociano per proseguire con l’esperienza professionale più impegnativa, ma entusiasmante della loro vita nel prestigioso ristorante di Colloredo. Il giovane e talentuoso duo di chef, sposa la tradizione enogastronomica mediterranea dei sapori locali con l’innovazione e la contaminazione di elementi esterni in un gioco continuo che sta trasformando questo locale dal fascino senza tempo, in un punto di riferimento di alta e raffinata ristorazione friulana e italiana.
I PIATTI
Il menù è schietto e deciso comunica tutto l’entusiasmo nei piatti: studiato minuziosamente nei colori profumi e consistenze – con una piccola influenza nostalgica francofona nella descrizione – provati e assaggiati senza l’uso di ricette, ma seguendo i sensi e l’esperienza dello chef. Da provare la Ceviche di ricciola, mango, pomodori alla senape pousses di coriandolo e cuore di tonno stagionato, il Magatello di vitello cotto a bassa temperatura, crumble al caffè, foglie di sedano e salsa tonnata, le Pappardelle con ragù di coniglio carnico, emulsione di mandorle e aglio nero del Polesine, la Seppia dell’Adriatico in due consistenze (griglia e julienne marinata) purea di fagioli borlotti di Pesariis e chips di pane nero alle olive e tra i dolci, quello di Mousse al cioccolato mono origine del Venezuela 72% con capperi essiccati, grue di cacao e mostarda di clementine. Il menù si completa con tre percorsi degustazione differenti a 6, 7 e 8 tappe pensati da Fabio, da accompagnare con i vini proposti dall’appassionato sommelier. La cantina custodisce una prestigiosa collezione di etichette locali e da tutto il mondo e si può pranzare e cenare in un ambiente inebriante e più riservato con un menù à partager di varie portate a discrezione della cucina. La squisita accoglienza di Evita, Fabio e di tutto lo staff che garantisce un servizio all’altezza del locale, unita all’atmosfera calda, suggestiva e raffinata degli interni, la vista mozzafiato sui pendii e sul castello che offre la terrazza nel grande giardino (dove a breve Fabio vuole realizzare e coltivare il suo orto) e naturalmente una cucina tutta da assaporare, rendono questa meta una vera e propria tappa culinaria da non perdere.