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Bilancio Sostenibilità Vini del Trentino

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by Davide Zitter
Bilancio Sostenibilità  Vini del Trentino

di Liliana Savioli

“Se dopo esserti lavato le mani le scrolli, puoi usare 1 solo fazzolettino di carta!”. Questo è il consiglio che ho trovato all’interno del bagno nell’Hotel Villa Madruzzo, una splendida residenza a Trento che mi ha ospitato durante il press tour organizzato dal Consorzio Vini del Trentino e l’Istituto tutela della Grappa del Trentino, per la presentazione del Bilancio di Sostenibilità. Un piccolo consiglio direte voi, ma è dai piccoli gesti che nascono le grandi differenze. Pensate se in tutto il mondo si riducesse del 50% l’uso delle salviette di carta per asciugarsi le mani, con il semplice gesto di scrollarle ripetutamente dopo essersele lavate, pensate che impatto a livello ambientale avremo. Ed è una piccola cosa, ma che farebbe la differenza se tutti la facessero. In Trentino è dal 1990 (34 anni) che si discute e si pratica la sostenibilità come dice Lucia Letrari, enologa e titolare di Cantina Letrari, durante l’incontro di presentazione: «Oggi questi numeri mi confermano ciò che sapevo, abbiamo iniziato ad intraprendere un percorso di sostenibilità già negli anni ’90 ma l’abbiamo comunicato poco, questo secondo Bilancio di Sostenibilità è una importante occasione di comunicazione e confronto». In effetti la comunicazione, quest’anno, è stata all’altezza. I dati presentati hanno evidenziato che il Consorzio conta 91 cantine e aziende agricole associate, con una superficie vitata totale di 10.299 ettari, di cui il 15% sopra i 500 metri. La superficie media per azienda è di 1,6 ettari, con il 13% delle aziende certificate biologiche e l’80% certificate SQNPI. Il Consorzio di Tutela Vini del Trentino si impegna attivamente per contribuire alla realizzazione degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’agenda 2030, attraverso 6 vision di sostenibilità. Innovare la filiera vitivinicola attraverso l’assistenza e la formazione monitorando, gestendo e riducendo l’uso di fitofarmaci. Aumentare la resilienza del sistema agricolo nei confronti del cambiamento climatico. Creare valore per i soci, per il vino trentino e le sue denominazioni tutelate. Informare, sensibilizzare, comunicare ai consumatori il valore del vino. Rafforzare l’identità e l’immagine della viticoltura trentina. Promuovere l’uso razionale delle risorse idriche presso gli associati e le aziende agricole. Obiettivi non da poco, ma per soci che credono fermamente nella cooperazione e nel rispetto dell’ambiente, niente è impossibile. Ma niente si fa da soli, il Consorzio ha un partner di altissimo livello, la Fondazione Edmund Mach (ente di ricerca e sviluppo), con cui collabora costantemente. Uno dei progetti che seguono è aiutare i viticoltori affinchè contribuiscano alla tutela della biodiversità, attraverso pratiche agricole sostenibili, come la corretta applicazione del Disciplinare di produzione integrata volontario o l’utilizzo di tecniche di coltivazione biologica, la riduzione al minimo dell’uso di fitofarmaci, favorendo la presenza di insetti utili. Interessantissimo scoprire quanto sono validi gli insetti apoidei. Ce ne sono più di 10.000 specie e sono importantissime per il racconto della biodiversità. Sono delle micromanipolatrici perché raccolgono tutto e danno la possibilità ai ricercatori di leggere le diverse esigenze di ogni vigna. Ovviamente hanno bisogno di f iori, pertanto la pratica dell’inerbimento è essenziale per la permanenza di questi bioimpollinatori. Altro problema non indifferente è usare tecniche non invasive per combattere le malattie delle vigne. L’utilizzo delle varie tecnologie per creare la confusione sessuale oramai in Trentino è diventato norma. Ma per essere sostenibili bisogna essere anche trasparenti, come dice Rossella Sobrero, docente universitaria e Presidente di Koinètica: «Il futuro è non raccontare frottole, il tema della trasparenza è quello premiante. La parola “percorso” è centrale, è ciò che la singola azienda fa fatica a raccontare. Bisogna essere trasparenti, dire la verità e raccontare anche gli obiettivi che non sono stati raggiunti. Questo crea credibilità». E di trasparenza in Trentino ne ho trova molta.

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da Davide Zitter

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