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A Piero PITTARO la cittadinanza onoraria di Bertiolo

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by Davide Zitter
A Piero PITTARO  la cittadinanza onoraria  di Bertiolo

Domenica 16 aprile scorso è stata solennemente attribuita a Pietro Pittaro la cittadinanza onoraria del Comune di Bertiolo. Nel corso di una solenne riunione il Sindaco Eleonora Viscardis, ha motivato il prestigioso riconoscimento, sottolineando non solo i meriti di Piero Pittaro, grande enologo, ma anche la sua naturale generosità nei rapporti umani e una vita ricca di impegni nelle istituzioni, nella cultura, nell’arte e nella ricerca storica. Pittaro, ha ricordato Eleonora Viscardis, è stato Sindaco della Città del Vino Bertiolo, nel cuore delle Grave e del Medio-Friuli (1978-1983). In precedenza era stato direttore della locale Cantina Sociale del Friuli (attualmente rinominata Cabert) per ben sedici anni, dal 1960 al 1976, anno in cui fondò la propria azienda in Zompicchia di Codroipo, con una cornice prestigiosa di 85 ettari di vigna-giardino, quasi dirimpettaia delle Frecce Tricolori di Rivolto. Pittaro, ha presieduto per ben cinque anni l’Ente Friuli nel Mondo, e nell’occasione non poteva mancare la testimonianza di Loris Basso, che lo guida attualmente, dopo aver presieduto il Ducato dei Vini Friulani, cui Piero Pittaro ha dato molto, sin dall’istituzione nel 1972, con il giornalista e primo “Magnifico Reggitore”, Isi Benini. Lo scrivente ha poi ricordato il prestigioso curriculum del cittadino onorario: “Di famiglia agricola e vitivinicola in quel di San Martino al Tagliamento, Piero, quarto di cinque fratelli, sin da piccolo innamorato dell’arte e della musica, ha ricevuto dal padre Romano anche la passione per l’enologia; diplomandosi nel 1956 alla Scuola Enologica di Conegliano, Istituto leader a livello nazionale, da cui sono usciti i Patriarchi del vino friulano del dopoguerra. Dopo un primo incarico presso la Cantina di San Giorgio della Richinvelda, Piero, dalle Grave è salito in Carnia, dove ha diretto la Cooperativa di Tolmezzo dal 1958 al 1960. Dopo altre significative esperienze, nel 1986 ha dato vita ad una delle più belle cantine del Friuli – la sua – con la parte sotterranea per affinamenti, spumanti classici compresi e, nel piano superiore un Museo di rara importanza (oltre 12 mila pezzi storici in 1.000 mq). Nel 1987 viene nominato Presidente nazionale degli Enologi ed è stato allora che Assoenologi è diventata addirittura Ordine, con Legge 129 del 10 Aprile 1991, che tutti riconoscono a suo merito. Il suo lavoro instancabile e prezioso gli è valsa addirittura – dal 1996 e per ben 6 anni – la Presidenza mondiale, di cui attualmente è emerito. Nelle pieghe di una partecipazione attiva e continua Piero è riuscito anche a guidare (per 10 anni) il Centro Regionale Vitivinicolo, nonché l’Istituto Enologia di Asti (per 10 anni ), diretto dal ben noto prof. Usseglio Tomasset”. Ai complimenti di quanti hanno avuto il piacere e l’onore di conoscere questo grande friulano, stimato non solo nel mondo vitienologico, si uniscono anche i fraterni complimenti di questa rivista, con l’augurio che il suo straordinario esempio di cittadino esemplare e serio imprenditore continui a far scuola nelle nostre regioni.

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da Davide Zitter

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