Marco Bonotto e l’OSTERIA JODO
di Elena Peruzzo
Si scrive Jodo, si legge Amore. Sì perché l’Osteria Jodo è il posto in cui Marco Bonotto ha messo tutto sé stesso, a partire dal cuore. Amore per il cibo, amore per la sua terra, amore per la cucina. Amore che genera amore: Jodo non è solo il ristorante dello chef Bonotto, è il luogo dove l’amore della sua vita, Monica, gli è venuto incontro e dove insieme hanno costruito la loro famiglia scegliendo di vivere proprio sopra il loro ristorante. “Nel rispetto del nostro detto: casa, botega, fameja” dice sorridendo Marco. La storia di Marco Bonotto e della sua cucina è una vocazione: a 12 anni decide di dedicare la sua vita alla cucina. Per accontentare mamma e papà frequenta il ginnasio ma la passione, si sa, quando viene ostacolata, aumenta. E così Marco Bonotto, al terzo anno delle scuole superiori, inizia a frequentare l’Istituto Professionale per i Servizi per l’Enogastronomia “Maffioli” di Castelfranco e termina gli studi all’Istituto Alberghiero di Falcade. Nel frattempo lavora al “Caffè Centrale” e al ristorante “Ai Due Mori” della sua Asolo. A scuola impara tanto e ha la conferma che la sua passione non è un capriccio adolescenziale ma una vera scelta di vita. Subito dopo il diploma entra a far parte dello staff di El Toulà, il gotha della ristorazione negli Anni ’80, dove rimane fino a quanto la sua curiosità non lo spinge a girare il mondo, sempre in nome dell’alta cucina. Nel 1999 realizza il sogno della sua vita: acquisisce l’Osteria Jodo a Maser (Treviso), un posto che da sempre ama. Ed è proprio questo amore che spinge Marco a mantenere il nome e a continuare a proporre piatti della tradizione, nel rispetto della stagionalità e dei sapori genuini. Tradizione che però fa rima con innovazione: la cucina di Marco è molto grande e altamente tecnologica per garantire la perfetta integrità del prodotto e mantenere tutte le proprietà organolettiche degli ingredienti. Per Marco Bonotto rivoluzionare il menù in base alla stagione è un must, così come il pane e la pasta rigorosamente fatti in casa. I piatti di Marco sono un connubio tra semplicità e creatività come il risotto ai fiori di zucca, zucchine ed erba cipollina con ragout di capesante, delicato e cremoso; il filetto di cinghiale con foie gras, che voluttuoso e avvolgente accende i sensi ed ancora la corba rossa al radicchio e colatura di alici, un piatto equilibrato e di carattere. I menù che sono dei viaggi nel gusto, godibili e soddisfacenti, regalano piacere a ogni boccone ed hanno il pregio di essere molto digeribili. Inoltre l’Osteria Jodo propone una carta vini molto importante, che privilegia la Marca Trevigiana ma ne oltrepassa i confini, esplora tutta la Penisola Italica e supera le Alpi proponendo bollicine francesi di grande livello. Per Marco Bonotto essere chef vuol dire prima di tutto uscire dalla cucina e parlare con i clienti, capire cosa cercano in un piatto, quali sono le sensazioni ancestrali che vogliono ritrovare. La socialità è un ingrediente fondamentale della vita di Marco, impegnato anche nella nobile arte della res pubblica in veste di consigliere comunale con delega al turismo del Comune di Maser. Tra le tante iniziative di promozione ideate da Bonotto spicca la rassegna “Intavolando”, evento realizzato da 10 importanti ristoranti della provincia di Treviso che ha come mission la valorizzazione della cucina veneta nel rispetto della tradizione e la cultura dell’ospitalità, con la consapevolezza che l’enogastronomia è il più importante volano dello sviluppo turistico del nostro Paese.
