L’ottimismo della normalità
di Giampiero Rorato
Desidero porgere da queste pagine un caloroso saluto, a nome di tutta la grande famiglia di Fuocolento, a Sergio Mattarella che nei giorni scorsi ha iniziato il secondo settennato presidenziale. A Lui va l’augurio di continuare a svolgere l’alta funzione con la dignità e il rispetto costituzionale che ha caratterizzato i suoi primi impegnativi e difficili sette anni, nei quali ha ottimamente servito e onorato l’Italia in patria e nel mondo.
Intanto, con lo sguardo sempre attento a quanto succede in casa nostra, in Europa e nel mondo, perché la nostra quotidianità è legata a quanto succede anche lontano da qui, torna prepotente in tutti noi il desiderio di normalità, di sicurezza e di piazze piene di vita, come ai vecchi tempi.
E c’è anche il desiderio di tornare nelle nostre trattorie, nei nostri ristoranti, in quegli ambienti dei quali ogni mese questa rivista apre qualche porta. Perché qui, nel Nordest, di bei locali, molto apprezzati anche dai più esigenti gourmet stranieri, ce ne sono più di quanti ne possiamo immaginare, anche se, a volte, snobbati dalle guide gastronomiche. E, sempre nelle pagine di questa rivista, c’è di mese in mese il racconto della ricchezza dei prodotti agroalimentari come ortaggi, cereali, vini che sono alla base di una cucina unica, sana e gustosa e ai prodotti della terra si aggiungono altre produzioni, come l’alga spirulina di cui scriviamo nelle pagine seguenti.
Questo mese, in particolare, diamo un’occhiata alla grande famiglia dei cavoli, alle loro varietà, al loro impiego nelle nostre cucine, alle tante storie e leggende su questo prodotto conosciuto, apprezzato e impiegato fin dall’antichità.
Ma in questo numero, oltre ai ristoranti e alle varie tipologie di cavoli e verze, Fuocolento si interessa anche di altro.
Per esempio scriviamo dell’arrivo della pasticceria francese a Gorizia, quando i conti Coronini ospitarono nel 1836...
